
Progettazione di un bagno: requisiti minimi
di Ing. Federica Pitzalis
Quando si progetta un nuovo bagno o un intervento di manutenzione straordinaria su un bagno esistente (sostituzione impianti tecnologici e sanitari) è obbligatorio rispettare i requisiti minimi in materia di sicurezza, igiene e abbattimento delle barriere architettoniche.
Le principali norme di riferimento, quando si progetta un bagno di un’abitazione, sono:
D.M. 05 luglio 1975 (vedi artt. 1 e 7)
Questo decreto stabilisce l’altezza minima e i requisiti igienico-sanitari principali dei locali di abitazione. Per quanto riguarda i bagni stabilisce che:
- L’altezza minima interna utile dei bagni e gabinetti è fissata a 2,40 m.
- La stanza da bagno deve essere fornita di apertura all’esterno per il ricambio dell’aria o dotata di impianto di aspirazione meccanica.
- Nelle stanze da bagno sprovviste di apertura all’esterno è proibita l’installazione di apparecchi a fiamma libera.
- Per ciascun alloggio, almeno una stanza da bagno deve essere dotata dei seguenti impianti igienici: vaso, bidet, vasca da bagno o doccia, lavabo.
Norma UNI 9182/2010
Questa normativa contiene le disposizioni in materia di distanze minime tra i sanitari:
- Distanza tra il fianco del wc e il muro: minimo 15 cm
- Distanza tra il fianco del wc e il bidet: minimo 20 cm
- Distanza tra il fianco del bidet e il muro: minimo 20 cm
- Distanza tra il fianco del wc e la doccia/vasca: minimo 10 cm
- Distanza tra il fianco del bidet e la doccia/vasca: minimo 20 cm
- Distanza tra il fianco del wc e il lavabo: minimo 10 cm
- Distanza tra il fianco del bidet e il lavabo (senza mobile sottolavabo): minimo 10 cm
- Distanza tra il fianco del bidet e il lavabo (con mobile sottolavabo): minimo 20 cm
- Distanza tra il fianco del lavabo e lavabo: minimo 10 cm
- Distanza tra il fianco del lavabo e la doccia/vasca: minimo 5 cm
Spazio minimo antistante i sanitari:
- Distanza tra il fronte del vaso/bidet/doccia/vasca e il muro: minimo 55 cm
- Distanza tra i fronti di due sanitari: minimo 55 cm
- Distanza tra il fronte del lavabo e il muro: minimo 75 cm
- Distanza tra il fronte del lavabo e gli altri sanitari: minimo 75 cm
Per spazio d’uso si intende non solo quello necessario al comodo utilizzo dell’apparecchio stesso ma anche quello utile per il passaggio o per compiere le operazioni di pulizia.
D.M. n. 236 del 14 giugno 1989
Questo decreto regola le prescrizioni necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche. Per quanto riguarda i bagni stabilisce che in caso di nuova costruzione o di ristrutturazione è obbligatorio rispettare le prescrizioni di visitabilità e adattabilità.
La visitabilità rappresenta un livello di accessibilità limitato ma consente ogni tipo di relazione fondamentale anche con la persona con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.
Un bagno è visitabile se anche le persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale possono accedervi.
Criteri di progettazione
Nei servizi igienici devono essere garantite, con opportuni accorgimenti spaziali, le manovre di una sedia a ruote necessarie per l’utilizzazione degli apparecchi sanitari.
L’adattabilità rappresenta una previsione progettuale di trasformazione in livello di accessibilità.
Un bagno è adattabile se sarà possibile modificarlo nel tempo a costi limitati, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.
Criteri di progettazione per interventi di nuova edificazione
Un bagno è considerato adattabile quando, tramite l’esecuzione differita nel tempo di lavori che non modificano né la struttura portante, né la rete degli impianti comuni, possono essere resi idonei, a costi contenuti, alle necessità delle persone con ridotta o impedita capacità motoria, garantendo il soddisfacimento dei requisiti previsti dalle norme relative alla accessibilità.
Criteri di progettazione per interventi di ristrutturazione
Negli interventi di ristrutturazione un bagno è considerato adattabile quando si garantisce il soddisfacimento di requisiti analoghi a quelli descritti per la nuova edificazione, fermo restando il rispetto della normativa vigente a tutela dei beni ambientali, artistici, archeologici, storici e culturali.
L’accessibilità consente la totale e immediata fruizione di uno spazio.
Un bagno è accessibile se anche le persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale possono raggiungerlo, entrarvi agevolmente e fruirne adeguata sicurezza e autonomia.
Criteri di progettazione
Nei servizi igienici devono essere garantite, con opportuni accorgimenti spaziali, le manovre di una sedia a ruote necessarie per l’utilizzazione degli apparecchi sanitari. In particolare:
- lo spazio necessario per l’accostamento laterale della sedia a ruote alla tazza e, ove presenti, al bidet, alla doccia, alla vasca da bagno, al lavatoio, alla lavatrice;
- lo spazio necessario per l’accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo, che deve essere del tipo a mensola;
- la dotazione di opportuni corrimano e di un campanello di emergenza posto in prossimità della tazza e della vasca.
- Si deve dare preferenza a rubinetti con manovra a leva e, ove prevista, con erogazione dell’acqua calda regolabile mediante miscelatori termostatici, e a porte scorrevoli o che aprono verso l’esterno.
A tal fine devono essere rispettati i seguenti minimi dimensionali:
- lo spazio necessario all’accostamento e al trasferimento laterale dalla sedia a ruote alla tazza w.c. e al bidet, ove previsto, deve essere minimo 100 cm misurati dall’asse dell’apparecchio sanitario;
- lo spazio necessario all’accostamento laterale della sedia a ruote alla vasca deve essere minimo di 140 cm lungo la vasca con profondità minima di 80 cm;
- lo spazio necessario all’accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo deve essere minimo di 80 cm misurati dal bordo anteriore del lavabo.
- i lavabi devono avere il piano superiore posto a cm 80 dal calpestio ed essere sempre senza colonna con sifone preferibilmente del tipo accostato o incassato a parete;
- i w.c. e i bidet preferibilmente sono di tipo sospeso, in particolare l’asse della tazza w.c. o del bidet deve essere posto ad una distanza minima di cm 40 dalla parete laterale, il bordo anteriore a cm 75-80 dalla parete posteriore e il piano superiore a cm 45-50 dal calpestio.
- Qualora l’asse della tazza w.c. o bidet sia distante più di 40 cm dalla parete, si deve prevedere, a cm 40 dall’asse dell’apparecchio sanitario, un maniglione o corrimano per consentire il trasferimento;
- la doccia deve essere a pavimento, dotata di sedile ribaltabile e doccia a telefono.
Nei casi di adeguamento è consentita la eliminazione del bidet e la sostituzione della vasca con una doccia a pavimento al fine di ottenere anche senza modifiche sostanziali del locale, uno spazio laterale di accostamento alla tazza w.c. e di definire sufficienti spazi di manovra.
Per raggiungimento dell’apparecchio sanitario si intende la possibilità di arrivare sino alla diretta prossimità di esso, anche senza l’accostamento laterale per la tazza w.c. e frontale per il lavabo.
Regolamenti edilizi ed igiene comunali
I regolamenti possono indicare ulteriori restrizioni sulle dimensioni minime superficiali del bagno, della presenza di infissi apribili verso l’esterno e sulla possibilità di realizzare un bagno comunicante con una camera da letto.
Si evidenza che per agevolare l’allaccio agli impianti tecnologici è consigliabile realizzare i bagni in prossimità delle colonne di scarico.
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